Imparare a cantare sotto la pioggia

Difficilmente sono entrata in un bosco e ho percorso sentieri di montagna da semplice visitatrice. Andare in Natura, per me, ha sempre significato spalancare gli occhi e il cuore e pormi in atteggiamento di ascolto. Da bambina cercavo fate e gnomi sotto le foglie, da adolescente percepivo misteri che non riuscivo a vedere e oggi imparo a leggere e ritrovare parti di me tra le pieghe della corteccia degli alberi, nel vento che spettina le chiome, nei ruscelli placidi, tra la terra umida e scura, nei tuoni di una tempesta.

Beninteso, sono cose che si possono fare anche in città, ma è più semplice scorgere certe manifestazioni su sentieri isolati, laddove la nostra mente è meno inquinata e più quieta, consentendo al cuore di svolgere i suoi naturali compiti.

zaino

E allora un giorno di questi me ne sono andata in uno dei luoghi a me più sacri della Valle Argentina, certa che avrei vissuto una giornata bella come poche. Sono partita come sempre: zaino in spalla, scarponi da trekking ai piedi, k-way pronto all’uso e macchina fotografica alla mano. Ma non sapevo che sarei tornata molto diversa da com’ero uscita di casa, molto più me stessa, assai più autentica di prima.

L’accoglienza, una volta giunta sul posto, è stata formidabile come sempre. La Valle Argentina, pur trovandosi a un passo dal mare, regala panorami incredibili, unici nel loro genere, e ho fatto scorpacciata di bellezza e di scatti da conservare.

valle argentina

Trascorsa la prima parte della mattinata, le nubi hanno iniziato a addensarsi sopra di me. Vapori di nebbia avvolgevano i monti e su di esse spiccavano i voli delle rondini che, audaci e allegre, sembravano volersi fiondare addosso a me per poi cambiare bruscamente rotta poco prima dell’impatto, lasciandomi estasiata per i loro giochi acrobatici.

Gli altri trekker che incontravo si guardavano intorno scoraggiati dal “maltempo” in arrivo. Qualcuno apriva gli ombrelli per le prima gocce, altri si rifugiavano sotto gli alberi, altri ancora tornavano indietro di buona lena, sperando che la tempesta non li cogliesse, ma io non avevo nessuna intenzione di andare via.

nebbia

Ho camminato in quella nebbia godendo del suo silenzio ovattato, del modo in cui avvolgeva ogni cosa. Ho scelto di sostare lì, in quell’apparente nulla, perché sapevo benissimo che era ricolmo di Tutto. Le zolle d’erba morbida e folta accompagnavano i miei passi, mentre scattavo decine di click, incantata dall’atmosfera che si era creata. Ho camminato sulle tane delle marmotte, attenta a non mettere i piedi nei numerosi buchi di accesso alle loro dimore. Ho contemplato i sassi bianchi come la luna, osservato la vita scorrere sui rami degli alberi… e poi ha iniziato a scendere una pioggia più fitta, mentre le nuvole in alto borbottavano senza troppa convinzione.

tana marmotta

E allora mi sono tolta gli occhiali dal naso, li ho riposti in una tasca e ho lasciato che il viso si bagnasse, volgendolo al cielo. Ho benedetto ognuna di quelle gocce, col sorriso sulle labbra. L’acqua cadeva sulle rocce e ben presto le piccole conche di quei massi si sono riempite di pioggia, divenendo primitive acquasantiere. Mi sono bagnata le mani di quel bacio, di quello sposalizio tra terra e cielo, profondamente grata di poter sperimentare tanta bellezza.

Ho chiesto all’acqua di lavare via da me ciò che non serviva più e al contempo mi sono fatta un bagno rigenerante nella Vita, la mia. E poi, proprio quando i tuoni iniziavano a farsi più forti, si è fatta strada in me la voglia di cantare e intonare canti-medicina.

In mezzo alla tempesta, nel gocciolio costante della natura e con i vestiti fradici, ho danzato nelle pozzanghere senza curarmi della terra che mi inzaccherava gli scarponi. Cantavo a squarciagola benedizioni per me e per il mondo, riportando a galla un lato di me che tendo a soffocare. Ho lasciato uscire da me il fuoco creativo, incurante dell’acquazzone e degli abiti bagnati.

tempesta

Lì, sotto quel temporale, c’era una me che voleva essere liberata da tanto, tanto tempo.

Lì, tra le fronde grondanti di quella foresta sacra e secolare, io sono rinata. Mi sono partorita quando il cielo ha rotto le sue acque e la terra ha schiuso le sue porte di bellezza per me.

E nel bel mezzo di tanta meraviglia, ho imparato un’altra importante lezione dalla mia Anima: ho compreso che quando inizi ad Amare anche le tue ombre, tutto cambia. Perché io ho amato immensamente quel temporale (nel mio caso, rappresentazione manifesta di ciò che non ci piace, di ciò che riteniamo brutto e/o avverso), anche se avrebbe spaventato i più.

mel2

Ho compreso che, quando nella vita giunge una tempesta, scappare non serve. Trovare riparo neppure. Serve invece riuscire ad attraversarla col cuore che canta a ogni passo, coi piedi che danzano nelle pozzanghere, con le braccia aperte a tutto ciò che arriva, con l’Amore disegnato in un sorriso e fede incrollabile in ciò che è e ciò che sarà. Solo così si può giungere a scorgere la bellezza di una vita che spesso denigriamo e percepiamo come lo sconto di chissà quale pena.

Sono tornata a casa dopo essermi riscoperta selvatica padrona del mio mondo, con la consapevolezza che, ancora una volta, ho viaggiato fuori per riscoprirmi dentro, perché abbiamo bisogno anche di questo: esperire la vita e scoprire così, un passo alla volta, chi siamo davvero.

Mel

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5 Comments on “Imparare a cantare sotto la pioggia

  1. Bello ľarticolo che hai scritto, è meraviglioso , Mi hai fatto vibrare il cuore mi hai trasmesso tanta emozione ho provato una bellissima sensazione, ho vissuto tutto quello che hai descritto! Sai che anche a me piace tanto stare tra la nebbia? E un ricordo meraviglioso, che mi porto dietro da ragazzina quando abitavo a Torino,, quando lo racconto a qualcuno mi prendono per matta! Pensano che sia una cosa oscura stare nella nebbia, e invece per me e molto bello, e tu l’hai descritto perfettamente….
    E stato come se ci fossi stata io al posto tuo… ho provato le tue emozioni! Persino la pioggia su di me! Davvero bellissimo!! Grazie infinite per questo viaggio meraviglioso . 🙏🌌💙

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    • Eh, la nebbia ha il suo fascino, poi in posti come quello è davvero suggestiva. Saperla apprezzare significa essere aperti all’Oltre 🥰
      Sono contenta che l’articolo ti sia piaciuto, avrei avuto tante altre cose da dire, ma forse lo farò in un altro articolo. È stata una giornata davvero incredibile 💜 Grazie per le tue parole, sono un dono ✨🦋

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